Il credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo, di Innovazione tecnologica e Design è una misura attiva dal 2015 per sostenere la competitività delle imprese e favorirne il processo di transizione digitale e di sostenibilità ambientale. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello di maturazione. Claudio Teseo ci ha informato dell’aggiornamento delle policy per accedere al credito: vediamole insieme.
Credito d’imposta R&S, Innovazione e Design, i beneficiari
I beneficiari del credito d’imposta sono tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale. Le imprese inoltre, devono essere in regola con le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). Sono escluse dall’agevolazione le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (info qui con Claudio Teseo https://twitter.com/claudioteseo)
Le imprese che intendono usufruire del bonus devono fare una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico. Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto direttoriale.
Credito d’imposta R&S, Innovazione e Design, attività ammesse
Sono ammissibili all’agevolazione diversi tipi di attività, quali:
Attività di ricerca e sviluppo: attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale, sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico.
Attività di innovazione tecnologica: finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi nuovi o sostanzialmente migliorati rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa; nonché finalizzate al raggiungimento di obiettivi di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
Attività di design e innovazione estetica: finalizzate a innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (ad esempio, le caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della struttura superficiale, degli ornamenti). Per prodotto si intende qualsiasi oggetto industriale o artigianale, compresi i componenti di prodotti complessi, gli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e caratteri tipografici.
La misura è stata confermata fino al 31 dicembre 2022. L’agevolazione è utilizzabile in compensazione con modello F24, dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati sostenuti i costi.
Credito d’imposta R&S, Innovazione e Design, aliquote (Legge di Bilancio 2021)
Le nuove aliquote sono:
20% per ricerca industriale e sviluppo sperimentale fino a 4 milioni di euro;
10% per innovazione tecnologica fino a 2 milioni di euro;
15% per innovazione green o digitale fino a 2 milioni di euro;
10% per design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni di euro.
Per le imprese operanti nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) per le sole attività di ricerca e sviluppo, anche in ambito Covid-19, sono previste le seguenti aliquote:
25% per le grandi imprese;
35% per le medie imprese;
45% per le piccole imprese.
La Legge di Bilancio 2021 estende le stesse aliquote anche alle imprese delle regioni colpite dal sisma del Centro Italia, ovvero Lazio, Marche e Umbria.